Brevetto Italiano

Brevetto Italiano: a chi si Rivolge?

Il Brevetto Italiano è uno strumento necessario per chi sviluppa il proprio business principalmente in Italia. Con questo brevetto infatti si ottiene:

  • la possibilità di produrre e vendere un prodotto innovativo in esclusiva in Italia;
  • la possibilità di impedire le importazioni di prodotti identici o simili;
  • la possibilità di utilizzare in esclusiva un certo metodo sul territorio italiano.

Il Brevetto Italiano può inoltre essere una valida base di partenza per poter poi estendere il brevetto all’estero, in quanto:

  • entro 12 mesi dal deposito in Italia di un Brevetto Italiano, si può estendere in qualsiasi stato estero rivendicando la c.d. “priorità”, ovvero ricollegandosi alla data di deposito del brevetto italiano, con importanti vantaggi strategici;
  • entro 9 mesi dal deposito, l’UIBM (Ufficio Italiano Brevetti e Marchi) fornisce una ricerca di anteriorità molto approfondita, perché svolta dall’EPO (European Patent Office), che è di fondamentale importanza per potere poi decidere se e dove estendere il brevetto.

Per questi motivi il Brevetto Italiano è uno strumento molto importante per le scelte imprenditoriali e non deve essere sottovalutato.

Le scelte preliminari

Prima di depositare un brevetto, occorre esaminare a fondo l’invenzione e stabilire quale sia l’aspetto centrale da proteggere, nonché quali potrebbero essere le possibili varianti. Con una domanda di brevetto si può tutelare una sola invenzione, per questa ragione esaminare le soluzioni alternative è importante per evitare che il brevetto possa essere facilmente bypassato. L’analisi delle varianti consente infatti non solo di confezionare una protezione ampia che tende ad includere tutte le varianti ma, oltretutto, può evidenziare la necessità di depositare ulteriori brevetti volti a proteggere aspetti diversi dell’invenzione non tutelabili in un singolo brevetto. Non è infatti detto che l’invenzione presentata sia necessariamente catalogabile come singola invenzione ma, al contrario, potrebbe invece includere più invenzioni. Da qui l’importanza fondamentale di una buona analisi preliminare.

È poi consigliabile, sebbene non essenziale, effettuare una ricerca di novità per accertarsi che il brevetto sia nuovo. Anche se la ricerca di novità non è obbligatoria è sempre consigliata. Una ricerca preliminare interna può infatti aiutare a direzionare al meglio la stesura sin da subito.Quando l’analisi preliminare è stata effettuata con cura e con l’aiuto del Consulente Brevetti qualificato, si può procedere con la preparazione e il deposito della domanda. 

Esistono due tipi di domande: 

  1. la domanda di brevetto per invenzione
  2. la domanda di brevetto per modello di utilità. 

Dal punto di vista sostanziale, la documentazione da preparare è praticamente la stessa, in quanto in entrambi i casi dovrà essere predisposta una specifica descrizione con allegati i relativi disegni tecnici.

La domanda di brevetto viene depositata in via telematica attraverso un’apposita piattaforma a cui accedono i professionisti previa registrazione.

Come depositare una domanda di brevetto italiano

Per depositare la domanda di registrazione brevetto occorre compilare un apposito modulo (Modulo A per le invenzioni, Modulo U per i modelli di utilità) in cui devono essere indicati i dati del richiedente, che diventerà titolare del brevetto, il titolo del brevetto, il nome dell’inventore. Ai moduli deve essere allegata la Descrizione con le Rivendicazioni e i disegni tecnici.

La Descrizione

La Descrizione deve prima di tutto mettere in risalto il problema tecnico che l’invenzione vuole risolvere e i vantaggi che derivano dall’utilizzo dell’invenzione. Devono poi essere descritte tutte le principali caratteristiche tecnico-costruttive della soluzione proposta aiutandosi con il richiamo alle tavole di disegno. A seconda del tipo di invenzione andranno poi descritti il funzionamento o il procedimento con cui si ottiene un certo risultato. 

Le Rivendicazioni

La parte più importante del brevetto sono le “Rivendicazioni” che devono riprodurre, in apposito linguaggio tecnico, gli elementi sui quali si chiede la protezione. Per rendersi conto dell’importanza delle rivendicazioni basti considerare che in linea di massima ciò che è descritto ma non rivendicato non è oggetto di protezione. Le rivendicazioni si intendono formulate “a cascata” nel senso che la prima è quella più importante che racchiude il nucleo centrale dell’invenzione mentre quelle successive sono una sorta di specificazione della prima.

I Disegni Tecnici

Anche i disegni tecnici dovranno essere preparati in modo tale da fare capire bene qual è la soluzione inventiva che si vuole proteggere. Pertanto disegni costruttivi troppo dettagliati con misure e particolari irrilevanti sono sconsigliati.

Infatti, altro aspetto importante che richiede l’intervento del professionista, è la giusta misura di descrizione nella stesura del brevetto al fine di non dare eccessivi dettagli per preservare il know how aziendale ma, al contempo, descrivere in modo completo e chiaro al fine di non incappare in un problema di insufficienza di descrizione. 

Per procedere con il deposito si dovranno poi pagare i diritti di segreteria e le tasse che variano in base al tipo di brevetto. 

Predisporre bene la domanda di brevetto è fondamentale tanto quanto analizzare bene l’invenzione prima di depositarla in quanto sulla base di queste scelte preliminare si gioca la possibilità di difendere il brevetto in caso di contraffazione.

Ciò è essenzialmente dovuto al fatto che, una volta depositata la domanda, questa non può più essere corretta attraverso aggiunte e/o integrazioni le quali sono fortemente limitate da specifiche norme legali. È dunque essenziale che la domanda sia scritta al meglio sin da subito, pena l’inefficacia / indifendibilità del brevetto e sue estensioni.

L’anticipata accessibilità al pubblico

Nel modulo per il deposito di una domanda di brevetto è presente una casella che consente di scegliere di optare per l’anticipata accessibilità al pubblico, piuttosto che mantenere la domanda segreta. Per scegliere tra una delle due opzioni è bene tenere presente che, anche se si è protetti fin dal momento del deposito della domanda di brevetto, gli effetti verso i terzi si hanno a decorrere dal momento in cui la domanda viene resa accessibile al pubblico. Ciò significa che fino a quel momento non si potrà agire in causa di contraffazione verso terzi perché questi in teoria non sanno dell’esistenza del brevetto che è segreto.

Normalmente una domanda di brevetto resta segreta per 18 mesi, ma chiedendo l’anticipata accessibilità al pubblico essa diventa pubblica dopo 90 giorni risolvendo questo tipo di problema. Tuttavia mantenere la domanda segreta più a lungo presenta notevoli vantaggi perché più tardi la concorrenza potrà leggere il testo della domanda e più tardi potrà organizzarsi di conseguenza. Inoltre la segretezza della domanda per 18 mesi può consentire di estendere la domanda in altri paesi esteri, durante il periodo di segretezza della domanda, anche se il periodo della priorità di 12 mesi è già scaduto. In caso di domanda segreta, se ci si trova di fronte ad una contraffazione si può agire notificando una copia della domanda di brevetto al contraffattore.

La procedura di concessione del brevetto

Una volta depositata la domanda di brevetto, si ottiene un numero di domanda e una data di deposito a decorrere dalla quale inizia l’esame della pratica.

Dal 1 Luglio 2008 le domande di brevetto italiano sono sottoposte ad una ricerca di novità effettuata direttamente dall’Ufficio Europeo Brevetti e inviata all’UIBM,che a sua volta la comunica al titolare. La ricerca viene consegnata al titolare entro 9 mesi dalla data di deposito unitamente ad una comunicazione con cui viene assegnato un termine (che solitamente è di 21 giorni dalla data di deposito) per potere eventualmente replicare ad eventuali contestazioni, o per potere “rivedere” la domanda alla luce di eventuali brevetti ritrovati che possano pregiudicare la concessione del brevetto.

Al riguardo è bene precisare, come già sopra anticipato, che al testo della domanda non può essere assolutamente aggiunto alcunché, in quanto l’invenzione viene cristallizzata così come descritta al momento del deposito. Tuttavia le rivendicazioni possono essere limitate o chiarite, sempre restando nei limiti di quanto originariamente descritto.

Se dopo questo esame l’UIBM ritiene che il brevetto possa essere accolto, procede alla sua concessione. Una volta che è stato concesso, al brevetto sarà quindi assegnato un numero e una data di concessione e il titolare potrà ritirare il relativo attestato.

Anche se sono necessari alcuni mesi prima che la domanda di brevetto venga accolta o respinta dal Ministero, in questo periodo si può attuare l’invenzione e in Italia si può anche vendere o dare in licenza. Si può inoltre agire contro un contraffattore anche sulla base della sola domanda di brevetto pubblica facendosi assistere da un avvocato esperto della materia per evitare errori che potrebbero pregiudicarne l’esito.

Quanto dura un brevetto? Il brevetto per invenzione ha una durata di 20 anni che decorrono dalla data di deposito. Tuttavia ogni anno a partire dal quarto anno devono essere pagate le tasse annuali di mantenimento in vita. Il brevetto per modello di utilità ha una durata di 10 anni ma allo scadere del primo quinquennio deve essere pagata la tassa di mantenimento in vita per il secondo quinquennio.

Il ricorso contro le decisioni dell’Ufficio

Contro i provvedimenti dell’UIBM con i quali l’ufficio respinge, totalmente o parzialmente, una domanda depositata, è possibile presentare ricorso di fronte alla Commissione dei Ricorsi (art. 135 CPI). La Commissione dei Ricorsi è composta da magistrati e professori nominati con decreto del Ministero dello Sviluppo Economico. Le decisioni della Commissione possono essere impugnate di fronte alla Corte di Cassazione. Data la natura del procedimento, è necessario farsi rappresentare da un Avvocato e/o da un Consulente in Proprietà Industriale, non solo per la particolare difficoltà della materia ma anche in quanto previsto dalla legge.

Ritiro e limitazione della domanda

In qualsiasi momento tra il deposito della domanda e la concessione del brevetto, colui che ha depositato la domanda può sempre ritirarla (e quindi rinunciarvi), oppure limitarla, ad esempio riducendo il numero delle rivendicazioni. Può essere necessario ritirare o limitare il brevetto, ad esempio, quando sorge un conflitto con un terzo che vanta diritti preesistenti, o quando lo si è mantenuto in stato di segreto e si vuole evitare che venga pubblicato. Modifiche alla domanda di brevetto possono essere apportate, ma solo entro limiti strettissimi e senza mai alterare e tanto meno ampliare l’ambito iniziale di tutela. Una modifica non solo consentita ma anzi dovuta è quella relativa al cambiamento di residenza del titolare. Variazioni anagrafiche, rinunce e limitazioni devono essere comunicate all’ufficio presentando un’apposita istanza di annotazione.

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Ing. Mario Emmi

Responsabile del settore Brevetti

Lo Studio Brevetti Turini s.r.l. dispone un Software specialistico nella gestione di portafogli brevetti, marchi, design e copyright. “Progetto Software Battista” - Progetto finanziato nel quadro del POR FESR Toscana 2014-2020

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