Avvocati e intelligenza artificiale: il trionfo dell’empatia

Non passa giorno che non si parli di intelligenza artificiale e il fenomeno riguarda anche gli avvocati.

Nella sentenza della Corte Superior De Justicia De Lima Sur che, il 27 Marzo 2023, il Giudice ha dichiarato espressamente di avere calcolato l’assegno di mantenimento, in una causa di separazione tra coniugi, usando l’intelligenza artificiale.

In Texas, il giudice federale Brantley Starr ha vietato agli avvocati di presentare in giudizio atti creati dall’intelligenza artificiale senza avere prima verificato la correttezza delle fonti, dopo che un avvocato aveva presentato una difesa, preparata con l’intelligenza artificiale, in cui venivano citati casi anteriori risultati inesistenti. I sistemi spesso offrono risposte sbagliate dovute a errori detti tecnicamente “allucinazioni”.

Secondo un recente studio di Goldman Sachs, società che opera a livello mondiale nella gestione dei titoli e negli investimenti di capitali, circa un quarto delle attività attualmente svolte da un avvocato saranno automatizzate grazie all’intelligenza artificiale.

Ad oggi l’IA viene utilizzata principalmente per fare ricerche di giurisprudenza, in modo più approfondito e articolato rispetto alle ricerche classiche sulle banche dati tramite parole chiave. Con questi sistemi il punto di partenza è una domanda che viene posta alla macchina, che poi la elabora e, sulla base di essa e non delle keyword impostate, fornisce una selezione di casi analoghi risolti in precedenza, oppure una risposta.

Altro settore in cui viene utilizzata è la contrattualistica. Anche qui si può chiedere al sistema di scrivere clausole relative a determinati tipi di accordi o di fornire un modello di base su cui lavorare.

In entrambi casi l’intelligenza artificiale non fornisce un lavoro finito, pronto per essere utilizzato, ma una base di lavoro su cui il professionista interviene, o da cui prende spunto, per poi procedere ad un’elaborazione personalizzata.

Non si può però escludere che questi sistemi evolveranno e potranno essere in grado di fornire risposte corrette sotto un più ampio spettro.

Ma se sarà così, cosa resterà della professione di avvocato? Forse resterà la parte migliore.

La parte più rilevante del nostro lavoro è il rapporto con il cliente, il saperlo consigliare in modo strategico, comprendere i suoi obiettivi e aiutarlo a raggiungere i suoi scopi nel modo migliore, ma soprattutto c’è il rapporto umano nel senso più profondo del termine.

C’è l’empatia, la partecipazione alla storia del cliente, umana o imprenditoriale che sia.

Se in futuro ci si rivolgerà ancora a un avvocato, sarà probabilmente per questo suo valore aggiunto che tutti quanto dovremmo imparare a incrementare, qualsiasi sia il nostro lavoro. È questo che più di ogni altro aspetto ci rende superiori alle macchine.

Laura Turini

Lo Studio Brevetti Turini s.r.l. dispone un Software specialistico nella gestione di portafogli brevetti, marchi, design e copyright. “Progetto Software Battista” - Progetto finanziato nel quadro del POR FESR Toscana 2014-2020

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